Sull'editoria italiana l'incubo della carta che non si trova più.

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Sull'editoria italiana l'incubo della carta che non si trova più.

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L'editoria italiana sta attraversando un momento di incertezza dovuto alla varia, alla guerra, all'energia, alle materie prime e alla pirateria. Tuttavia, l'Associazione Italiana Editori ci ha rassicurato sulla situazione del 2021, che è stato un anno ottimo per l'editoria italiana, con fatturati e vendite in crescita. Tuttavia, il 2022 sembra tutto in salita, con la minaccia della pirateria e l'incubo della penuria di carta. Infatti, i primi quattro mesi del 2022 hanno registrato una flessione del 3,7% in valore e del 2,5% del numero di copie complessive nella varia.
Ma non tutto è negativo. Gli italiani sembrano apprezzare sempre di più gli audiolibri. Nel 2021, i libri a stampa hanno realizzato 1,701 miliardi, con un incremento di 229 milioni sul 2020, per un totale di 115,6 milioni di copie (+18%). Inoltre, sono stati pubblicati oltre 85.000 nuovi titoli, il 22,9% in più rispetto al 2020, mentre gli e-book sono diminuiti del 5,6%.
Ma la vera novità è che gli audiolibri hanno avuto un'impennata del 37% rispetto al 2020. Questo segnala una modifica nel "consumo di lettura", che varrà la pena approfondire. La ripartizione delle vendite per canali vede il recupero delle librerie fisiche, che hanno venduto per 876.000.000 euro contro i 752.000.000 dell'anno precedente, la crescita costante dell'online (da 633 a 739,9 milioni) e il calo della grande distribuzione, che è scesa da 86,8 a 85,1 milioni.
Il catalogo resta strategico, come dimostra la crescita del mercato che ha riguardato tutti i generi, ma la manualistica e i libri per bambini e ragazzi hanno segnato rispettivamente un aumento del 37,2 e del 19,3 per cento. Infatti, il 2021 ha confermato quanto sia importante per gli editori il catalogo, che vale 1.113 milioni contro i 588 delle novità.
Nonostante questi dati positivi, c'è ancora un problema che affligge l'editoria italiana: la mancanza di lettori. Solo il 56% degli italiani tra i 15 e i 75 anni ha letto libri di qualsiasi genere nel 2021. Tuttavia, la media di libri letti è salita da 7,2 a 7,8 rispetto al 2020. I non lettori sono coloro che hanno un basso titolo di studio, i forti fruitori di pay per view e social, i residenti al Sud e i maschi. Inoltre, la metà dei lettori legge solo tre titoli all'anno, mentre crescono i cosiddetti "lettori accaniti".
Nonostante la diminuzione dei lettori, gli editori italiani continuano a creare nuovi titoli e a cercare di aumentare il loro pubblico attraverso l'innovazione.


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