Echi del passato: l'attualità del pensiero di George Orwell

George Orwell, uno scrittore di impareggiabili qualità che si è fatto apprezzare nel corso dei decenni da innumerevoli lettori, ha dato un contributo fondamentale nel campo della narrativa, della comunicazione e della scienza politica del XX secolo. Nato Eric Arthur Blair nel 1903 ad Motihari, provincia bihari in India, fuggì in Gran Bretagna a una tenere età e lì portò avanti la sua carriera di giornalista e scrittore.

In molti crearono un vuoto intorno a lui, a causa della sua instancabile lotta contro le ingiustizie, e della sua esposizione dei mali della società britannica e del mondo in generale. Nel 1983 ottenne infine una postuma candidatura al Premio Nobel per la Letteratura, di cui è stato grande esempio di lotta e di moralità.

Molte persone sono rimaste colpite dai suoi diversi scritti, in particolare da "La fattoria degli animali" del 1945, una trasposizione in chiave allegorica del totalitarismo staliniano. Ancora oggi, con un testo dalla prosa sottile e incisiva, cerca di raccontare la necessità di anteporre i diritti umani a quelli di una qualunque passione politica o ideologica.

"1984", famosa opera che rappresenta un'altra incarnazione della sua presa di posizione strenuamente antitotalitaria. Riferendosi al Regno Unito sotto i suoi due governi conservatori, commentò tristemente che “gli inglesi del 1945 erano meno liberi dei russi del 1935”. La storia descrive una sconcertante visione del futuro come una società vigliacca che non permette ad alcuno di parlare contro la legge e "pensare il pensiero impossibile".

Inoltre, Orwell portò un altro contributo essenziale alla cultura britannica: la terminologia politica. Egli inventò infatti termini come “doublespeak”, “thoughtcrime” e “Big Brother” , che sarebbero poi diventati mainstream e ben conosciuti in tutto il mondo.

Inoltre, egli sosteneva che con il favore delle istituzioni si sarebbe ottenuta più libertà e meno ingiustizia. Una volta sostenne ironicamente in un articolo politico la seguente frase: “Quando gli impiegati pubblici abbiano nostalgia dei tempi della tortura, hanno il diritto di gridarlo. Ma per ragioni politiche, la porta del parlamento non deve escludere i torturatori, ma deve essere aperta a tutti coloro che cercano di cambiare le legge e le circostanze.”

Fu poi l'autore di alcuni scritti di grande portata sulla lingua inglese che riuscirono a catturare l'attenzione dei lettori ovunque. “La politica della lingua inglese” è uno dei più significativi dei suoi scritti che regalano un elegantissimo esempio della sua abilità nel comporre opere che spingono la sua critica sui problemi che affliggono ancora oggi la lingua.

Come curiosità, possiamo menzionare che, a un certo punto della sua vita, iscrisse il suo nome come George Orwell e, da quel momento, cominciò a firmare tutti i suoi lavori con lo stesso pseudonimo. Un altro aneddoto interessante che riguarda Orwell è che, nonostante tutti i suoi sforzi e dedizione alla scrittura, mai riuscì a comporre una sola opera che gli desse delle ricchezze.

George Orwell rimane ancora oggi una delle voci più influenti nella letteratura e nella politica, anche se non all’epoca raggiunse la notorietà che meritava e, più di trent’anni dopo la sua morte, resta un'icona indimenticabile nel panorama letterario. Nonostante un tragico incidente, riuscì, nonostante tutto, a regalarci i suoi magici, grandiosi scritti che non solo hanno suscitato l'interesse di molti lettori, ma hanno anche cambiato il mondo per sempre.