Sulle orme di Pasolini: un’icona della cultura e dell’arte moderna italiana.

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Sulle orme di Pasolini: un’icona della cultura e dell’arte moderna italiana.

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Pier Paolo Pasolini, una figura complessa e contraddittoria, che ha segnato in modo indelebile la cultura e l'arte italiana del Novecento. Nato nel 1922 a Bologna, ha messo in luce la sua poliedrica personalità in ogni campo della creazione artistica, giungendo a lasciare un'ampia eredità letteraria e filmica.

Scrittore, poeta, regista, attore, ma anche linguista, umorista, giornalista e persino pittore, Pasolini ha spaziato in ogni campo dell'espressione artistica contemporanea, dando vita a opere complesse, e a tratti controversi. Dalle sue poesie alla sua poesia cinematografica, dai suoi testi di critica letteraria alla sua abilità di giocare con una sofisticata ironia, Pasolini è stato uno degli artisti più apprezzati e più influenti del Novecento italiano.

Una sintetica lista delle opere di Pierpaolo Pasolini, accompagnate da una breve descrizione:
  • "Accattone" (1961) - Il film d'esordio di Pasolini che tratta della vita di un gruppo di emarginati a Roma.
  • "Mamma Roma" (1962) - Un'altra pellicola che racconta la vita di emarginati, stavolta incentrata sulla figura di una prostituta che cerca di rifarsi una vita.
  • "La ricotta" (1963) - Un cortometraggio che fa parte del film "RoGoPaG" e che affronta la questione della religione e della rappresentazione della morte.
  • "Il Vangelo secondo Matteo" (1964) - Un film sulla vita di Gesù Cristo, visto attraverso gli occhi dell'evangelista Matteo.
  • "Uccellacci e uccellini" (1966) - Una commedia surreale che vede come protagonisti Totò e Ninetto Davoli, con i quali Pasolini collaborò spesso.
  • "Edipo Re" (1967) - Una versione cinematografica dell'omonima tragedia greca di Sofocle.
  • "Teorema" (1968) - Un film che ha fatto scandalo al suo tempo, in cui una famiglia borghese viene sconvolta dall'arrivo di un misterioso ospite.
  • "Porcile" (1969) - Una pellicola che intreccia due storie diverse: quella di un giovane erudito che si nutre di carne umana, e quella di un giovane rampollo che cerca di sfuggire alla propria famiglia borghese.
  • "Medea" (1969) - Una versione cinematografica della tragedia greca di Euripide, interpretata da Maria Callas.
  • "Il Decameron" (1971) - Un adattamento cinematografico del celebre libro di Giovanni Boccaccio, in cui si raccontano diverse storie di vita quotidiana.
  • "I racconti di Canterbury" (1972) - Un adattamento cinematografico di alcuni racconti del libro omonimo di Geoffrey Chaucer.
  • "Le mura di Sana'a" (1974) - Un documentario sulla città di Sana'a, in Yemen, che esplora la cultura e le tradizioni di questo luogo.
  • "Salò o le 120 giornate di Sodoma" (1975) - Il suo ultimo film, che ha suscitato molte polemiche per la rappresentazione della violenza e della sessualità estrema.

Oltre ai film, Pasolini ha scritto poesie, saggi, romanzi e commedie, tra cui si possono citare: "Le ceneri di Gramsci" (1957), "Il sogno di una cosa" (1962), "Poesie a Casarsa" (1974) e "Bestia da stile" (1975).
Non è certamente un caso che tra i lavori di maggior successo dello scrittore figuri proprio "Il Vangelo secondo Matteo", uno dei primi film a delinquenza giovanile con protagonista il giovane Franco Citti, ormai passato alla storia. Ancora oggi, il dettagliato studio sull'evangelista matteo che Pasolini condensò nella pellicola costituisce un esempio di film-documentario.

Pasolini è stato anche il primo a realizzare un'opera con titolo univoco, che forse ancora oggi risulta la sua più controversa: una sovversione della commedia all'italiana, "Salò o le 120 giornate di Sodoma". Quest'ultimo, peraltro, è stato l'ultimo lavoro del maestro e provocatore cattolico, che lo ha realizzato con un'animo ribelle e provocatorio. Un film-simbolo, che a distanza di decenni sfida ancora la censura, e che svela inoltre,con sorprendente ispirazione, la profondità interiore del regista, trasformando la materia in arte.

Insomma, dal suo primo romanzo, "Racconti Romani" (1958) al suo ultimo e catastrofico film, Pasolini ha messo in luce il suo spirito irriverente e provocatorio. Uno spirito che gli ha consentito non solo di diventare una figura controversa e affascinate, ma che soprattutto ha contribuito a creare una vera e propria mitologia legata al regista, che è ancora oggi parte della cultura italiana di oggi.

Uno dei tratti più originali che Pasolini poneva nei suoi lavori riguarda la tagliente denuncia sociale che vi si ritrova: il rifiuto dello squallore del quotidiano, la perpetuazione della discriminazione, la fame di potere, ma anche la straordinaria forza della potenzialità e della resistenza umana.

Pasolini lasciò questo mondo nel 1975 ad Ostia, in circostanze mai del tutto chiarite. Qualunque sia stato il destino che lo ha portato via da noi, rimane una realtà inossidabile: il suo nome appartiene alla storia della cultura e della letteratura italiana, e le sue opere sono destinate ad accompagnarci ancora per molti e innumerevoli anni.


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